È trascorso qualche anno dalla pubblicazione delle 95 Tesi di Martin Lutero contro la vendita delle indulgenze e nel cuore dell'Europa del Nord, in Westfalia e nella vicina Olanda, divampa la ribellione contro la corruzione della Chiesa romana. In questi anni di scoperte e furori, mentre le caravelle, fra mille pericoli, veleggiano verso continenti sconosciuti, un piccolo gruppo di uomini e donne, di origine olandese e tedesca, parte alla ricerca di una nuova terra di tutt'altro genere: la terra promessa della libertà interiore. Vogliono essere liberi da ogni autorità. Per il Papa e l'Imperatore sono un branco di fanatici, per la storiografia ufficiale a venire occuperanno un ruolo marginale sotto il nome di anabattisti. Uno di questi uomini alla ricerca di un nuovo destino e di una nuova via verso un mondo migliore si chiama Jan Beukels, detto Jan da Leida, poiché è nato nei pressi di quella città, nell'anno 1510. La sua vita durerà meno di trent'anni e finirà in modo orribile, in una gabbia di ferro appesa al campanile di San Lamberto a Münster. Questa è la sua storia, una storia vera che, per la sua casualità, per il suo carattere avventuroso e tragico, è un romanzo: il romanzo della vita di un santo e di un assassino, di un profeta e di un criminale che ha osato sfidare "il silenzio di Dio".